mercoledì 2 maggio 2012

Riferimenti e Professionalità

Ho deciso di cambiare casa, un luogo che non sia il mio solito nido da fare nel primo posto che mi va a genio per poi lasciarlo al vento dopo essermene stufato. 

 

No, metto casa qui ad Horizont, a Capital City; un loft sopraelevato di quattrocento metri quadrati con vista sulla baia e giardino interno, garage e piccola piscina; non è abbastanza alto, ma sono restio ad abbracciare condizioni condominiali, del resto non ho bisogno della ragazza della porta accanto ne della signora al piano di sotto che mi fa avere un pezzo della crostata che ha fatto in mattinata.
Non voglio farmi mancare nulla, mi piace il lusso, mi piace potermi circondare delle cose che desidero, mi piace voler pensare di aver girato pagina e di aver cambiato la mia vita esteriormente, e mi piace pensare che posso benissimo raggiungere uno stato di quiete e benessere senza dover fare leva sull'aiuto di terzi.



Sono già arrivati i primi pacchi con la mia roba da Spartaca, se ne stanno occupando direttamente i miei: entrambi sono orgogliosi di come mi sto arrampicando socialmente nel Core, e non è un pensiero comune a due persone indipendentiste, credo che questo si chiami davvero amore.
Mi hanno mandato i suoi Cd, quelli che avevo imballato e messo da parte dopo che ci lasciammo, che stronzi e sentimentali che sono, sapessero con chi sto adesso, probabilmente li avrebbero distrutti, be, una volta che sono qui, li metto esposti, fanno, davvero in tutti i sensi, la loro porca figura.



Ieri sera ho finalmente risolto con Charley, l'ho ritrovata, ed è stato bello, è stato come ritornare all'inizio, quando non ero ancora nessuno e non avevo così tante responsabilità sulle spalle anche perché probabilmente nessuno se ne è accorto, ma in questo marasma di repentini cambiamenti, di colpo mi sono ritrovato più senza punti di riferimento, dovendo ritornare ad essere io il centro della mia vita, e non è stato piacevole affatto. Per un attimo mi ha fatto dimenticare che il suo uomo, era immerso con la mia donna, dentro le terme della Shoyue.



Abbiamo parlato mentre correvamo in moto, ed è stato bello, mi ha ridato parte di quella mia sicurezza che si stava sbiadendo un po alla volta. Mi ha rimesso a nuovo e ora sono pronto per scendere in pista come prima se non di più.



Sta ancora dormendo, lo so che lei sa, non posso nasconderle nulla, non posso neanche nasconderlo a me stesso in fin dei conti, probabilmente non lo voglio. E' stupido, me ne rendo perfettamente conto, lei è fatta così, è la somma delle sue scelte e delle sue esperienze come lo siamo tutti, e quando abbiamo iniziato sapevamo benissimo come stavano le cose; Fin qui nulla di male: si era stretto un tacito patto per venire incontro alle esigenze dei nostri cuori. Io sapevo, lei sapeva. Entrambi fedeli l'uno all'altra nella dimensione propria del nostro modo di vivere, laddove la fedeltà è un insieme di precetti che esulano dal contesto generico, annicchiandosi elitariamente la dove il sentimento nasce puro nella sua essenza, e non lo dico per consolarmi: io volo, lei fa la Laoshi, a ciascuno il suo mestiere, prendere o lasciare.

Probabilmente però abbiamo voluto fare il passo più lungo della gamba, probabilmente dovrei parlarne con lei, perché vorrei capire se si rende conto di quanto difficile possa essere la sua scelta, se si rende conto che a quel punto potrebbe non starmi più bene una serata tra arte , vino e uomini, che poi quanti dovrebbero essere non si è mica capito, suona come un addio al nubilato di quelli che dovrebbero saziarti per tutto il resto della vita. Si, devo parlarle, non scegliere per tutti e due a priori, solo che lei ha sempre la parola giusta al momento giusto, lo fa di professione, e non posso godere solo di una parte delle sue professionalità, il pacchetto si prende completo, e ieri sera mi ha mozzato il fiato con quel dipinto che ha fatto per noi, ed io che volevo fare l'incazzato...e invece no, mi ha messo il tappo in bocca. Ma il corpo parla, parla sempre, non smette un attimo di blaterare.
Io lo so, lei lo sa.

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