[Era si giunto il momento, già riusciva a cogliere le lievi sfumature bluastre che iniziavano a schiarire il nero manto notturno che cancellava alla vista di chi le guardava, le stelle più lontane e distanti. Ace alzo lentamente il viso in su, rimirando calmo la volta celeste e rimanendo li, in piedi sul cornicione dell’ultimo piano della seconda torre delle Blue Sun Building ad osservare lentamente le piccole stelline venire inghiottite dall’ azzurro, che inesorabilmente avanzava attimo dopo attimo. Il sostenuto vento faceva sbandierare lungo la linea del suo fianco destro, il 4&4 in pelle nera lasciato aperto davanti, che svolazzava parendo animato di vita propria,ed apparendo così, come un ombra agitata lungo il contorno della sua figura, una fiamma nera che si scuoteva con eleganza intorno allo slanciato e robusto corpo mentre il chiarore dell'aurora rischiariva il paesaggio.]
[Ace riportò quindi il suo sguardo innanzi a se, ammanettandolo
alla linea dell’orizzonte in direzione del mare mentre di già iniziava a
comunicare i suoi pensieri, tramite auricolare, al Cortex Pad lasciato aperto
dietro di se. – Registra !- si limitò a dire al microfono mastoidale per
iniziare.]
Sono qui, appollaiato sul mio trespolo a prendere una boccata d’aria mattutina; un uccello senza ali
costretto ad arrampicarsi come una scimmia sull’albero più alto, illudendosi
che basti stare a quota più alta per sentirsi più vicini al cielo; ma poi ti
accorgi del limite ed è allora che passi tutto il tuo tempo ad innaffiare l’albero
perché crescendo più in fretta ti porti sempre più su. Ma è solo l'illudersi di una facile percorso delegare a terzi o anche a secondi la tua felicità, perché poi si rimane amaramente delusi nello scoprire che anche l’albero ha il suo limite e che non
potrà aiutarti più di tanto nel raggiungere il tuo scopo. No, gli obiettivi
personali si perseguono in netta solitudine, sospinti ed accompagnati da chi ti
sta accanto, ma senza appoggiarti alle loro spalle in attesa che ti ci portino
loro; il cielo va conquistato, giorno dopo giorno.
Ho sempre agito pensandola in questo modo, e non cambierò
ora che la mia vita è stata completamente stravolta dall’affetto e dal lusso, l’uno
corollario della tesi sopra riportata, l’altro orpello in cui affogare la
frustrazione per brevi attimi, il tempo di riprendere fiato per poi gettarsi a
razzo nella mischia..ed ammetto che è un ottimo supporto morale quando tutto il
resto non ti basta.
Josephine starà ancora dormendo, ha capito che c’era
qualcosa che non andava, siamo stati tutta la notte a coccolarci e a parlare, e
più parlavamo, più scherzavamo, più la sentivo parte di me, qualcosa di
irrinunciabile oramai, qualcosa che non voglio perdere e per cui lottare quasi
quanto l’ottenere le mie ali. Spero che non abbia capito che la mia gioia di
stare con lei questa sera era in buona parte artefatta, perché quando la vedo e
penso a lei, non riesco ad escludere dalla mia testa Murdock che la fa fuori
sotto i miei occhi, un pensiero fisso che mi sta corrodendo l’anima giorno per
giorno.
Ormai lo sogno anche la notte, i muri di casa mia sono
tappezzati da mappe di Oak Town riferite all’area intorno alla Quercia Nera,
dove ho segnato vari e possibili scenari strategici; li ho contati: sono 59
mentre altri 6 sono in fase di elaborazione, e più elaborò più mi rendo conto di
star sprofondando in un baratro di disperazione immotivata.
Questo incontro puzza di trappola come non mai: le motivazioni, le modalità di incontro, lui che si fa risentire così a sorpresa dopo tempo che non la contattava con una futile scusa..non mi freghi Murdock, non freghi nessuno.
Questo incontro puzza di trappola come non mai: le motivazioni, le modalità di incontro, lui che si fa risentire così a sorpresa dopo tempo che non la contattava con una futile scusa..non mi freghi Murdock, non freghi nessuno.
Ho fatto tutte le mosse che andavano fatte: Mi sono tirato
fuori passando la palla al Capitano Gregory Philips perché conscio del mio stato emotivo, delegando
quindi a terzi la mia felicità, i Phantom le saranno vicini ed io con loro, ed
anche in questo caso la palla viene passata direttamente a Lydia mentre io mi
riterrò il Jolly della situazione, perché a costo di rimanerci secco,
Murdock non le torcerà un capello.
Gregory e Lydia avranno una buona motivazione per fare un ottimo lavoro: Il primo avrà sempre una partita eternamente aperta con Murdock, è il
suo compagnetto di giochi preferito, ed è uno che non ama perdere. L'altra invece
deve mantenere alto il nome dei Phantom, e farà di tutto per non farsi
accoppare il cliente; tra l’altro se secchiamo Murdock potremo starcene in
panciolle per un po su Corona se gli accordi verranno rispettati a dovere.
Si, perché prima non mi importava molto se James Murdock
viveva o moriva, ora ho solo un obiettivo: vederlo steso per lungo su una bella
cassa di legno fatta su misura per lui, ed abbastanza larga per fargli stare comodamente dentro
anche le sue palle, perché il tipo le ha parecchio grosse,sarebbe sciocco non ammetterlo, ma questa volta non
gli basteranno a portare le pelle a casa: Lo seppellirò sotto la Quercia Nera.
In tutto questo chi ci stava andando di mezzo era Charlotte; ieri sera sono stato davvero imperdonabile, ero geloso probabilmente, geloso
del fatto che ieri sera avevo bisogno di lei e lei aveva attenzioni per qualcun
altro invece che per me. Ma diavolo! Ci sono sempre stato quando aveva bisogno di
una spalla su cui piangere, a me capita una volta ogni dieci anni, e proprio
quella volta sta a pomiciare invece di starmi a sentire?Si lo so, alle volte ho
pretese assurde, come quella di seppellire Murdock sotto la quercia, ma bisogna
puntare in alto se si vogliono raggiungere anche risultati meno centrati sulle
proprie aspettative.
Eccolo, sta arrivando, il primo raggio di sole che supera la
linea dell’orizzonte e si getta pigro sulla città che inizia pigramente a
risvegliarsi, mostrando agli occhi, di chi sa vedere, gli orrori celati dalla
notte che tanto ci intorpidisce, annebbiando le nostre coscienze con l’oblio
del sonno. Sorrido tra me e me, chiudo la registrazione ed inforco i miei
occhiali da sole, l’attimo di pace è finito, si torna giù, dove la gravità si
fa sentire nelle ossa e sulla pelle. Prima andrò alle terrazze verdi ad
allenarmi, poi porterò La colazione a Josephine prima di iniziare la mia
giornata di collaudi alla Blue Sun, quindi metterò a punto gli ultimi sei
scenari tattici, non si sa mai.